“Si leggono tante cose e spesso dopo pochi minuti delle precisazioni o delle smentite da parte delle stesse persone che sembrerebbero aver fatto quelle considerazioni“. Lo ha dichiarato poco fa il presidente della Figc Giancarlo Abete, a margine della cerimonia per i 100 anni dell’Aia, a proposito dell’inchiesta sul calcioscommesse. “Bisogna muoversi con grande prudenza. C’è una Procura della Repubblica che per mesi ha fatto accertamenti, è arrivata a delle conclusioni che hanno individuato 18 partite sotto attenzione, 16 arresti e 28 indagati. Più di questo non c’è, poi ci sono gli interrogatori, ci possono essere altre situazioni che potrebbero dare ulteriori informazioni ma sono tutte da verificare. Bisogna essere grandemente prudenti perchè altrimenti si arriva al gioco al massacro che non serve a nulla. Ognuno farà e sta facendo la sua parte – ha proseguito Abete – Così come ha fatto il ministro Maroni che ringraziamo per questa nuova opportunità di incontro (venerdì al Viminale, ndr) che manifesta l’attenzione verso l’utilizzo in modo improprio del calcio da parte della criminalità organizzata“. Ad Abete infatti, non stanno piacendo le tante illazioni e le uscite fuori luogo degli ultimi giorni: “A me i condizionali non sono mai particolarmente piaciuti, qui ci sono persone che hanno responsabilità precise e strumenti per poter individuare responsabilità; se ognuno di noi comincia con i se e con i ma questo determina soltanto dei danni irreversibili nei confronti di tante persone e di tante famiglie“.