Ciclismo, Vattenfall Cyclassics 2009: i favoriti

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Quote bookmakers, Vattenfall Cyclassics 2009:

Un altro non della lista    2.80
Andre Greipel (GER)    5.00
Edvald Boasson Hagen (NOR)    7.00
Oscar Freire (ESP)    7.00
Gerald Ciolek (GER)    10.00
Tom Boonen (BEL)    13.00
Fabian Cancellara (SUI)    15.00
Allan Davis (AUS)    15.00
Daniele Bennati (ITA)    15.00

Tour 2009: Cavendish, Parigi per la consacrazione

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Parigi saluta la conclusione di quello che è stato, senza timore di smentita, uno dei Tour più brutti degli ultimi anni. Neanche quando Armstrong vinceva, anzi dominava, i suoi 7 giri consecutivi, ci si era annoiati tanto. 3.500km di corsa che è stata vera solo sulle rampe di Verbier, dove Alberto Contador ha costruito la parte più consistente di quel vantaggio che gli è bastato per arrivare in giallo sui Campi Elisi. Per il resto sono state fughe di sconosciuti, volate (6, e Cavedish ne ha vinte cinque) e piccole scaramucce, nulla più. Davvero poco per quella che si considera la corsa più importante del mondo.

Tour 2009: finalmente il Mont Ventoux. Contador Andy Schleck o Armstrong?

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“Giornata nera”. Oppure “Vediamo cosa dirà la gamba: la testa vuole vincere, potrebbe non bastare”. Ma anche: “Sarà guerra”. Firmato (solo quest’ultimo commento) Lance Armstrong. Già, ci viene da dar ragione al vecchio ed esperto “Cowboy”: sarà guerra, senza esclusione di colpi, sulle tremende rampe che porteranno il Tour de France al suo epilogo, che in questa 96esima edizione ha il nome e la terribile sagoma del Mont Ventoux. E’ l’ultima salita di una corsa che si scioglierà domani nell’applauso e nel bagno di folla collettivo di Parigi. E’ l’unica salita vera di un Tour de France cha ha regalato molti sbadigli sin qui. Ma oggi scatenerà l’inferno.

Tour 2009: Aubenas, sarà fuga (1,60 su Better)

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Frazione buona per i cacciatori di gloria, o per quei big che volessero provare a far saltare il banco con un attacco a sorpresa. Siccome la seconda categoria è palesemente estinta, anche a causa della straripante forza del team Astana (la squadra di Armstrong e Contador sta disponendo della corsa a proprio piacimento), buttiamoci sull’analisi della prima ipotesi. A cominciare dallo studio del percorso: da Bourgoin-Jallieu ad Aubenas ci sono 178km di asfalto. Spesso, nel ciclismo, accade che il tracciato visto dall’alto non appaia come il modo più intelligente di collegare due punti. In questo caso, invece, è così: non ci sono alternative, a meno di non voler bloccare l’autostrada…

Tour 2009, cronometro Annecy: Cancellara su tutti, ma occhio a Wiggins e Kloden

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Solo 40 i chilometri che i 160 superstiti del Tour de France saranno chiamati ad affrontare oggi. Dopo le fatiche della frazione di ieri, 170km con 5 Gran Premi della Montagna, potrebbe essere considerata una passeggiata. Peccato che i 40km odierni siano tutti a cronometro, individuale per giunta. Peccato anche che le tossine di ieri si faranno sentire, peccato pure che il percorso disegnato attorno al Lago di Annecy sia gravido di difficoltà tattiche. Il vento, per esempio: generalmente attorno ad un lago spira sempre nella stessa direzione, quindi in faccia all’andata e dalla schiena nel ritorno, o viceversa. Sarà quindi crono per specialisti o per outsiders?

Tour 2009: Le Grand Bornand, duello Contador-Andy Schleck

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Quella che andrà in scena questo pomeriggio sarà, senza timore di smentita, la frazione più dura dell’intero Tour de France. Ancora da stabilire, invece, se essa potrà rivelarsi decisiva ai fini della classifica: domani sarà cronometro, chi non va d’accordo con questa specialità verosimilmente pagherà dazio nei 40km del perimetro del lago di Annecy; sabato il Mont Ventoux, senza appello: chi vestirà di giallo al termine della frazione sarà anche colui il quale avrà l’onore di sfilare da vincitore lungo i boulevard parigini. Ma oggi c’è spazio per chi volesse tentare di far saltare la corsa, scompaginare le carte, rivoluzionare la classifica. Insomma, c’è spazio per Andy Schleck.

Tour 2009: Bourg Saint Maurice per la fuga, Pellizotti paga 12

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La Valle d’Aosta è pronta d accogliere, cinquant’anni dopo, il Tour de France. Accadde nel 1959, e per celebrare lo storico evento gli organizzatori della Grande Boucle hanno pensato (bene, a nostro modesto giudizio) di riproporre l’attraversamento della Vallée in questa 16esima frazione, da Martigny a Bourg Saint Maurice. Si parte dalla Svizzera, dunque, terra di conquista – della maglia gialla – per Alberto Contador, per ritornare in Francia, attraverso l’Italia. E’ questa l’ultima frazione “straniera”, di qui in avanti il Tour resterà “de France”, per la gioia dei milioni di appassionati transalpini. Si riparte dopo un salutare riposo con l’impressione che il bello debba ancora arrivare, a cominciare – magari – proprio da oggi.

Tour 2009: Contador maglia gialla a Parigi? Schleck, Armstrong e Wiggins pronti allo scherzetto

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Secondo giorno di riposo, poi i fuochi d’artificio. Il Tour de France ha raggiunto ieri le Alpi, teatro delle battaglie che nell’ultima settimana di corsa decideranno le sorti del confronto e sanciranno quindi quale sarà il nome che gli organizzatori della corsa dovranno far incidere nel palmarès accanto alla dicitura 2009, 96éme edition. La Grande Boucle è stata fino a qui un gigante dormiente, il che è stato buono per i partecipanti (si fatica, sì, ma avrebbe anche potuto andare peggio) ed un po’ meno per gli appassionati, spesso costretti ad assistere a corse bloccate e prive di fantasia. Tant’è, da martedì non ci si potrà più nascondere: la lotta per la maglia gialla resta più aperta che mai.

Tour 2009: Pellizotti punta Verbier. E paga 15…

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È un Tour noioso, ma non più di tanti altri. Perché la verità è che il Tour è noioso, molto spesso perché ben “blindato” dalle formazioni più quotate, e la sua storia e la sua epica sono un’eredità del passato, piuttosto che una costruzione recente. Nella noia di questa corsa, che sembra trascinarsi da due settimane senza grandi sussulti, ecco che ieri si è inserito un elemento di possibile stravaganza, disturbo, imprevedibilità: una fuga da lontano e George Hincapie è tornato in classifica. Di più, perché se la maglia Nocentini ha dimostrato che in salita sa andare, ma solo fino ad un certo punto, la seconda piazza dell’americano del team Columbia potrebbe essere una maglia gialla virtuale. A patto che l’ex gregario più fedele di Lance Armstrong abbia recuperato in fretta dalle fatiche di ieri.

Tour 2009: Besançon chiama Cavendish. O la fuga

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Come sarebbe bello se i francesi, per smentire la loro nomea di popolo spocchioso, ammettessero di aver commesso un errore e per questo chiedessero scusa. Un errore, sì. Tale è stato non tanto lo “spianare” il percorso, mai così parco di insidie come è quest’anno, quanto piuttosto il piazzare una frazione come questa 14esima Colmar-Besançon in calendario di sabato, “menefregandosene” del fatto che l’audience televisiva si concentri proprio nel week-end, e forse desiderasse assistere a qualche lotta in salita piuttosto che ad una gigantesca celebrazione della grandeure francese e delle bellezze turistiche transalpine. Già, perché Besançon è iscritta nell’elenco delle città Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Uno “spottone”, più che una frazione dagli importanti contenuti tecnico-tattici.

Tour 2009: a Colmar puntate sul vostro beniamino; gli Schleck o Evans pagano bene

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La tredicesima frazione di questo anonimo Tour de France numero 96 condurrà la carovana gialla da Vittel, cittadina che ieri ha visto trionfare la caparbietà e la scaltrezza del danese Sorensen, a Colmar. C’è subito una pessima notizia per i colori italiani, visto che la maglia gialla di Rinaldo Nocentini, saldamente indossata per una settimana nonostante le difficoltà accusate sabato sui Pirenei, rischia di cambiare padrone, magari già a vantaggio dei favoritissimi Alberto Contador o Lance Armstrong, molto vicini al “Noce” in classifica. Tutto possibile, certo, ma solo a patto che qualcuno dei big abbia la gamba e la testa per tentare di rendere la corsa dura.