Tour 2009, cronometro Annecy: Cancellara su tutti, ma occhio a Wiggins e Kloden

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Solo 40 i chilometri che i 160 superstiti del Tour de France saranno chiamati ad affrontare oggi. Dopo le fatiche della frazione di ieri, 170km con 5 Gran Premi della Montagna, potrebbe essere considerata una passeggiata. Peccato che i 40km odierni siano tutti a cronometro, individuale per giunta. Peccato anche che le tossine di ieri si faranno sentire, peccato pure che il percorso disegnato attorno al Lago di Annecy sia gravido di difficoltà tattiche. Il vento, per esempio: generalmente attorno ad un lago spira sempre nella stessa direzione, quindi in faccia all’andata e dalla schiena nel ritorno, o viceversa. Sarà quindi crono per specialisti o per outsiders?

Tour 2009: Besançon chiama Cavendish. O la fuga

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Come sarebbe bello se i francesi, per smentire la loro nomea di popolo spocchioso, ammettessero di aver commesso un errore e per questo chiedessero scusa. Un errore, sì. Tale è stato non tanto lo “spianare” il percorso, mai così parco di insidie come è quest’anno, quanto piuttosto il piazzare una frazione come questa 14esima Colmar-Besançon in calendario di sabato, “menefregandosene” del fatto che l’audience televisiva si concentri proprio nel week-end, e forse desiderasse assistere a qualche lotta in salita piuttosto che ad una gigantesca celebrazione della grandeure francese e delle bellezze turistiche transalpine. Già, perché Besançon è iscritta nell’elenco delle città Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Uno “spottone”, più che una frazione dagli importanti contenuti tecnico-tattici.

Tour 2009: a Colmar puntate sul vostro beniamino; gli Schleck o Evans pagano bene

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La tredicesima frazione di questo anonimo Tour de France numero 96 condurrà la carovana gialla da Vittel, cittadina che ieri ha visto trionfare la caparbietà e la scaltrezza del danese Sorensen, a Colmar. C’è subito una pessima notizia per i colori italiani, visto che la maglia gialla di Rinaldo Nocentini, saldamente indossata per una settimana nonostante le difficoltà accusate sabato sui Pirenei, rischia di cambiare padrone, magari già a vantaggio dei favoritissimi Alberto Contador o Lance Armstrong, molto vicini al “Noce” in classifica. Tutto possibile, certo, ma solo a patto che qualcuno dei big abbia la gamba e la testa per tentare di rendere la corsa dura.

Tour 2009, Tonnerre-Vittel: i bookmakers dicono fuga. O Cavendish

mark-cavendish1Di solito, nei ristoranti più raffinati, la qualità del servizio si riconosce mediante la conta delle portate. Un ristoratore che inserisce nel proprio menù principe un solo primo piatto risulta essere molto meno raffinato rispetto ad un altro che vi propone un “tris”, di primi. Non così nel ciclismo, dove la serialità annoia, ma i disegnatori del Tour de France 2009 non crediamo se ne stiano preoccupando molto. Sta il fatto che dopo due frazioni vallonate, buone per la fuga ma dominate da Cavendish in volata, il menù prevede anche per oggi una tappa molto simile. Forse un po’ più dura, con i suoi 6 Gran Premi della Montagna (5 di quarta categoria, la più agevole), ma simile.

Tour 2009, 11ma frazione: fiducia in Ballan, ma è l’ultima volta

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Ieri è stata farsa, oggi vorremmo fosse corsa. 196,5km a passo di funerale laico per protestare contro il divieto di utilizzare radioline in corsa sono stati uno schiaffo al pubblico prima ancora che all’idea – più o meno condivisibile – degli organizzatori. Il gruppo ha deciso che è meglio abdicare, che è meglio lasciare ad un altro (il d.s. di ciascuno, nello specifico) la scelta di accendere o spegnere l’interruttore della fantasia. Inutile aggiungere che continuiamo a preferire il ruspante ciclismo di una volta. Comunque oggi sarà, o almeno dovrebbe essere, di nuovo corsa vera. Con gli attaccanti, rimasti a bocca asciutta sin qui, chiamati ad inventarsi qualcosa per risultare finalmente sul tabellino dei protagonisti.

Tour 2009: Tarbes chiama la fuga

vincenzo-nibaliSabato non è cambiato nulla, difficile accada qualcosa di nuovo oggi. Tappa con canovaccio identico: salite importanti, un totem come il Tourmalet, ma il tutto lontano dal traguardo (più lontano anche di ieri), tanto che Nocentini può sperare di continuare ad indossare il giallo anche al termine di questa frazione e quindi fino a giovedì, dato che dopo il riposo sono previsti un giorno di riposo (Lunedì) e tre frazioni senza particolari significati tecnici, buone per le fughe. Ma di queste parleremo in un altro momento… Per ora vogliamo concentrarci sulla ricerca di un pronostico attendibile per la nona tappa. Chissà che non ci riesca di tornare ad indovinare il nome del vincitore dopo che per due giorni il gruppo ha stravolto ogni pronostico.

Tour 2009, Andorra-Arcalis ideale per Contador Sastre e Pellizotti

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Il primo arrivo in salita in una grande corsa a tappe è spesso la prova più dura per un ciclista. Tutti i migliori, i big, i reali pretendenti al trono finale si confrontano sulle rampe conclusive con esiti imprevedibili, semplicemente perché ciascuno di loro ha un motore con caratteristiche proprie: c’è chi ha un motore diesel, e carburerà da domani in avanti rischiando di pagare oggi minuti importanti; c’è chi ha un motore capace di girare sin da subito su regimi altissimi, tali da consentirgli persino di porre un’importante ipoteca sul successo finale. Uno degli atleti di questo secondo tipo è stato Lance Armstrong: il texano saprà ripetersi dopo un’inattività lunga 3 anni, e con 37 primavere sulle spalle?

Tour 2009, 6° tappa Girona-Barcellona: vince Freire, scommettiamo?

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Con la sua sesta frazione il Tour de France sconfina in Spagna: si parte da Girona, città di adozione di Lance Armstrong all’epoca dei sette Tour vinti consecutivamente, e si arriva a Barcellona, capitale della regione catalana oltreché città di sport (qui si corre un GP di motociclismo, qui giocano i campioni d’Europa del calcio), per la seconda volta nella storia. Il percorso è vallonato, presenta ben 5 Gran Premi della Montagna di difficoltà non eccelsa, ma comunque sufficienti a sparigliare le carte in gruppo. Quanto però le squadre dei velocisti dovranno temere è il finale, con l’asperità dell’ascesa alla collina olimpica del Montjuic prima della linea del traguardo. Favoriti i velocisti atipici ed i finisseur.

Tour 2009, cronosquadre Montpellier: Astana-Columbia, testa a testa

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C’è una costante in questo Tour de France 2009 così diverso rispetto ai suoi canoni: le cronometro. Sono tre, tutte e tre relativamente brevi (anche se i 40 km di Annecy si faranno sentire) e tutte e tre disegnate ad anello attorno ad una città, sede quindi di partenza e di arrivo. In realtà c’è un’altra caratteristica che le accomuna tutte: a metà dell’anello è stata collocata una salita buona a spezzare il ritmo, a costringere al cambio di passo, a stravolgere il discorso di classifica, se non altro di quella di tappa. Oggi, poi, ritorna la cronosquadre. Esercizio di stile, più che di muscoli? Non proprio, perché il calcolo avverrà sui tempi effettivi e non su quelli di squadra.

Tour 2009, 3° tappa: La Grande Motte aspetta Cavendish, Hushovd e Freire a ruota, Napolitano per l’exploit

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Se la seconda tappa (quella di domenica) del Tour de France 2009 si presentava vallonata, foriera di imboscate, propizia per qualche fuga da lontano e quindi non necessariamente adatta ai velocisti, ed ha vinto Cavendish, ed ha vinto di una dozzina di metri su quel Farrar che è sembrato essere il suo unico possibile rivale, chissà che il “folletto dell’isola di Man” non stia già pensando all’esultanza da esibire sul traguardo de La Grande-Motte, sede d’arrivo della terza frazione della Grande Boucle in programma per lunedì 6 luglio. E dire che di velocisti, Alessandro Petacchi a parte, ce n’è tanti e ce n’è di molto forti, ma Mark Cavendish (già soprannominato da qualcuno il “Cipollini del Duemila”) è – decisamente – il migliore tra tutti.

Scommesse Tour 2009, 1°tappa Monaco-Monaco (cronometro): c’è solo Cancellara. Ma Armstrong…

fabian-cancellara_tt-londonNon è un prologo, ma non è neanche una crono. E’ un’anomalia, come tante altre ce ne saranno in questa edizione numero 96 del Tour de France. Anomalo è il disegno generale, che abbandona la classica forma a Boucle; anomalo sarà anche il lungo sconfinamento fino alla catalana Barcellona; anomala la penultima tappa, che invece di essere contro il tempo vedrà gli atleti confrontarsi fra di loro e con se stessi sull’ascesa del mitologico Mont Ventoux. E speriamo che l’anomalia non si estenda anche ai valori sanguigni dei partecipanti… Dicevamo di un avvio anomalo. Si parte ed arriva infatti, dopo 15,5km (e già questa, per una crono inaugurale, è una notizia), in terra – per così dire – straniera: Principato di Monaco, per la quinta volta nella storia sede di una tappa.