La tredicesima frazione di questo anonimo Tour de France numero 96 condurrà la carovana gialla da Vittel, cittadina che ieri ha visto trionfare la caparbietà e la scaltrezza del danese Sorensen, a Colmar. C’è subito una pessima notizia per i colori italiani, visto che la maglia gialla di Rinaldo Nocentini, saldamente indossata per una settimana nonostante le difficoltà accusate sabato sui Pirenei, rischia di cambiare padrone, magari già a vantaggio dei favoritissimi Alberto Contador o Lance Armstrong, molto vicini al “Noce” in classifica. Tutto possibile, certo, ma solo a patto che qualcuno dei big abbia la gamba e la testa per tentare di rendere la corsa dura.
Quando diciamo qualcuno il pensiero corre subito al giovane Andy Schleck, già pimpante su quei Pirenei che invece avrebbero dovuto cuocerlo (il lussemburghese non ama il caldo torrido), oppure ai grandi delusi di questo scorcio iniziale di corsa Cadel Evans e Denis Menchov. Partisse uno tra questi tre, magari sulla salita di quel Col du Firstplan che precede il traguardo, probabilmente si ritroverebbe alle calcagna la famelica muta dei “cani da guardia” (con rispetto…) Astana. Così potremmo assistere ad un arrivo a ranghi ridotti, dove il pronostico sarebbe aperto a tutte le possibilità visto che nessuno tra i favoriti vanta tra le proprie qualità lo scatto secco in volata.
Forse il più veloce sarebbe Evans, che paga 30 su Better e bwin, mentre gli altri hanno quote più basse ma – a costo di giocarci la faccia – ci sembrano vincitori poco probabili: Andy Schleck paga 11, il suo fratellone Frank se lo filano in pochi (Sisal dice 36, gli altri 25), Denis Menchov addirittura moltiplica 40 volte la giocata… Più probabile, molto più probabile, che il gruppo lasci andare una fuga. È già successo nelle altre frazioni da “bollino rosso”, anche perché agli uomini di classifica interessano i secondi piuttosto che le foto a braccia alzate sulla linea del traguardo. I bookmakers ci credono, e quotano il successo di un illustre sconosciuto tra 1,85 e 2 volte la posta.